La bioarte di Susy Carobbi

La mia bioarte
         Immersa nel contenitore sibillino
         sono salita in quota lungo il crinale
         gradini arcaici
         pietre nere bianche rosa
         come carne vellutate
         Regina Una triforme
         la Sibilla Appenninica Domina 
         da prima che fosse tutto...

La bioarte di Susy Carobbi La bioarte di Susy Carobbi


La Sibilla Appenninica: sintesi in una forma.
Specchi tagliati a mano incassati  nel  legno –
decorazione a oro zecchino giallo e oro moon

Giunta a “Progetto Elissa” di Montemonaco (www.elissa.net) nella provincia di Ascoli Piceno, attraverso la conoscenza ventennale della sua ideatrice, ho iniziato a diventare parte attiva di questo progetto e a sperimentarne le varie componenti e sfaccettature.

“Progetto Elissa” mi ha consentito un approccio diretto ed esperienziale con un luogo particolarissimo , sconosciuto e inaspettato che mi ha profondamente attratto: quell’area territoriale centro italica  fra le Marche e l’Umbria il cui cuore pulsante è geograficamente rappresentato dalla catena dei M.ti Sibillini.
Siamo nel Parco Nazionale dei monti Sibillini dove la natura ancor selvaggia è sovrana… in quei Monti Azzurri come li immaginò Leopardi… come li rappresentò Osvaldo Licini… narrati dalla letteratura cavalleresca come omphalos e punto di ritorno per il riconoscimento della propria identità… crogiuolo di materiche alchimie… sede dell’oracolo italico più arcaico: la Sibilla Appenninica.

Pian piano il territorio ci ha raccontato di se delineandosi come “bioregione” (termine legato alle teorie di Gary Snyder) con determinate valenze e caratteristiche ben individuate ma al contempo collegate in una  rete sistemica globale.
Ho trasferito la mia residenza stabile dalla Toscana al suo versante umbro, per restituirne l’esperienza vissuta con “Progetto Elissa”, un’esperienza che ha suscitato nella mia professionalità artistica e artigianale e nel mio percorso lavorativo nuovi orizzonti di espressione e di applicazione.

 

Autopoiesi
piatto - autopoiesi

Sono così approdata a una mia personalissima concezione della bioarte che, attraverso il percorso sperimentale iniziato nel 1995 e ancora in itinere, mi sprona a condividere e trasferire le chiavi applicative acquisite.
Bioarte, etimologicamente da: bio = vita/essere vivente e arte = in senso lato capacità di agire e di produrre, basata su un particolare complesso di regole e di esperienze conoscitive e tecniche, quindi anche prodotto della creatività umana.
Bioarte come espressione artistica dell’impulso creativo insito nella materia vita.
Bioarte come metodo di cui il bioartista, medium vivente di questa produttività sintonica alla vita, segue ed e-segue i meccanismi.
Quindi bioarte come espressione sintetica (creazione), in una forma o prodotto artistico, dell’anima/energia vitale di un dato e specifico ambiente eco sistemico.
Una modalità  di fare arte totalmente calata nel fenomeno naturale, arcaica eppure futuribile.
La bioarte  è espressione artistica dei meccanismi  vitali che si servono della manualità o, più semplicemente, è arte viva.
Il bioartista ricerca la consapevolezza di quei meccanismi vitali indagati e acquisiti dalla scienza più moderna e in cui le nuove sperimentazioni si rifanno sempre di più alle antichissime.
Cardine fondamentale per la bioarte è il concetto bio-fisico di Unità e quello di rete sistemica, perché l’azione creativa, innescando effetti a catena, armonizza in  un’unica trama le energie vitali del territorio, dell’artista e del fruitore.
Quindi la bioarte non può prescindere dalla  bioetica: etica ed estetica nella ricerca del Bello e del Vero e della Salute o Armonia.
Pure il riciclo artistico si può realizzare secondo questi principi:  se ad esempio ricicli i tuoi mobili o le tue cose  trasformandoli o facendoli trasformare artisticamente in un qualcosa di nuovo, magari da usare in modo diverso, tu ti sintonizzi al meccanismo naturale di rigenerazione e di rinnovamento, del riciclarsi e del riciclare.

 Il senso per me più attualizzato del fare bioarte mi spinge oggi verso un progetto di formazione dal duplice fine: condividere questa sperimentazione e incentivare l’apprendimento di un “fare” produttivo, da investire in un dinamismo autorinnovante della propria creatività e professionalità.


"pannello - colori e pietre  "L’una”Sintesi formale dell’energia stellare insita nella Sibilla Appenninica

Susanna Carobbi  +39 335 6826251

 

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